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L'analisi dei registri parrocchiali di Arola come il "Libro dei morti" (Libellus Continens Mortuos), dell'inizio del XVIIo secolo (1615 -1645) o i testamenti della prima metà del XVIIIo secolo permettono di capire come ciascuno viveva questo momento decisivo, come ciascuno preparava la sua morte e tentava di assicurare la salvezza della sua anima nel paradiso. |
Gli atti di morte di Arola 1615-1645 |
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I testamenti nel XVIIIo secolo |
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Nel settecento, l'atto di decesso perde la sua struttura abituale, particolarmente le eredità fatte dal testatore spariscono;
il testamento si generalizza, sia scritto dal curato della parrocchia ( testamento di Angela Ceruetti ) ![]() ![]() Il testamento sia un atto civile che religioso, ma anche di previdenza e di prudenza perché, per gli uomini di questa epoca, è l'ultima possibilità di guadagnare il loro posto nel paradiso, in quale affermano la loro fede ed il loro amore in Dio, spiegano l'organizzazione dei loro funerali ed il luogo della sepoltura, chiedono preghiere, fanno elemosine ai poveri e donazioni alla chiesa. |
La data ... |
D'all'inizio, il testamento mostra il suo attaccamento alla Chiesa, è sempre datato in riferimento "all'anno del Signore" ed "all'indizione"(1). |
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Poi, il testatore si presenta specificando il suo cognome, la sua professione, il suo domicilio e dichiara essere sano di mente, condizione indispensabile per la convalida del testamento. |
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Le formule religiose ... |
Questa parte del testo si apre con una formula rituale: "Nel nome del Padre, del Figlio e Spirito Santo.
Questa formula ricorda la Trinità di Dio a cui il testatore associa la "Gloriosa Vergine Maria", Madre del Cristo, i Santi e Sante del paradiso "tutta la Corte del Cielo"
così manifesta la sua appartenenza alla comunità religiosa cristiana, che spiega la presenza di questa formula all'inizio del testo. |
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In seguito, ogni testamento si compone d'invocazioni religiose che si presentano nella la forma, "Raccomanda l'anima mia a Dio Padre, all'Altissimo.... La gente pensa che per meritare l'accesso al paradiso, debba rivolgersi prioritariamente a Dio, il giudice supremo all'ora della morte. Questo Dio che si teme, è anche percepito come buono e misericordioso, capace di perdono e di clemenza; è il motivo per cui gli uomini gli raccomandano la loro anima perché è il giudice divino e che dal suo giudizio dipende il futuro della loro anima.. |
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Nella lunga serie delle invocazioni, la Vergine Marie viene sempre in secondo posizione, rappresenta uno dei migliori modi di raggiungere il Cristo, suo figlio, e dunque Dio. Dopo la Beata Vergine Maria vengono i Santi e Sante. Il culto dei santi è una delle caratteristiche del Cristianesimo. Nel 1563, dopo il Concilio di Trento, tramite Carlo Borromeo è pubblicato il decreto "De invocatione, veneratione, et reliquiis sanctorum, et sacris imaginibus" (2), in cui la chiesa afferma che il Cristo è il solo redentore e salvatore, ma anche che l'invocazione dei santi è buona ed utile perché possono chiedere a Dio dei benefici per i fedele. A volte il testatore invoca un santo che è venerato come Santo-Patrono, come protettore d'una chiesa..... Qui Giulio Ceruetti riccore a San Giuseppe. |
Sepoltura e funerali ... |
Il secondo motivo di preoccupazione per i testatori, dopo il divenire della loro anima, è il luogo della loro sepoltura e l'organizzazione dei loro funerali, ecco ciò che dichiara Giulio Ceruetti: |
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Nel XVIIo secolo, la chiesa essendo sempre più riservata alle élite a causa dei problemi d'insalubrità causati dall'apertura delle fosse, il cimitero diventa il luogo di sepoltura abituale, è dunque inutile precisare nel suo testamento che si vuole essere sepolto al cimitero. Però quelli che vuole "evitare il cimitero" (nobili, religiosi.. con l'autorizzazione delle autorità religiose) scelgono la loro sepoltura nella chiesa, si tratta d'una volontà di distinguersi dalle categorie più popolari, ma anche affermare il suo rango sociale. Per alcuni, una sepoltura nella chiesa è anche un mezzo per beneficiare più efficacemente dell'intercessione dei santi, delle preghiere della famiglia e dei fedeli della parrocchia. Dopo la scelta del luogo di sepoltura, i testatori si preoccupano di organizzare i loro funerali, qui Giulio Ceruetti sarà inumato l'indomani della sua morte, la preoccupazione di conservare il corpo durante ventiquattro ore (a volte quarantotto) prima dell'inumazione è legata alla paura di essere seppellito vivente. |
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Si nota qui, in quale misura, sia meticoliso l'ordine dei sui funerali e la presenza più o meno numerosa dei membri della processione, il clero, le Confraternite, ma anche i poveri, personaggi essenziali del funerale ai quali si fa l'elemosina, l'ultima azione caritatevole per il defunto, ma anche i dettagli che riguardano la cerimonia come i ceri la cui fiamma è il simbolo della risurrezione, il loro numero, il loro peso perché la cera è costosa!! |
Le domande di messe post-mortem ... |
Fra i segni di religiosità e di preoccupazione di fronte all'aldilà che si trova nei testamenti, le domande di messe appaiono come "il segno il più netto della devozione",
queste messe che il testatore chiede sono destinate a facilitare l'accesso della sua anima al paradiso, a diminuire le pene nel purgatorio e la loro durata, a fare pregare i fedeli per il suo riposo eterno. Primo, ci sono i servizi ordinari che sopraggiungono a data fissa dopo la morte: il settimo giorno, il trentesimo (o quarantesimo) e dopo un'anno (la messa dell'anniversario). Questo scaglionamento delle messe nel tempo fa riferimento ad un calendario molto antico e sarebbe legato alle tappe della decomposizione del corpo dopo la morte. |
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Il testatore può anche lasciare in eredità alla parrocchia, ad una chiesa sia una terra, sia un capitale in contanti, a carico per la parrocchia o la chiesa di fare celebrare in perpetuo
gli uffici e messe chiesti; un giorno anniversario, per la festa della Beata Vergine, o di un Santo... |
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Le elemosine e donazioni pie ... |
Le elemosine e le donazioni sono opere pie raccomandate dalla Chiesa per ottenere la remissione dei suoi peccati e la salvezza della sua amina. Un'elemosina è un dono gratuito di denaro o di cibo ai poveri, mentre una donazione è un dono ad uno stabilimento o un'istituzione religiosa: un convento, una confraternita o la Fabbriceria della Chiesa. L'elemosina serve ad aiutare materialmente i poveri ma anche per approfittare delle loro preghiere, infatti sono ritenute più efficaci perché provengono d'esseri molto umili, spesso sono doni di pane, riso o sale. |
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Nel suo testamento Giulio Ceruetti fa anche delle donazioni pie alla Chiesa, come questi campi localizzati " in Versura " et " Rincier" affinché l'usufrutto sia distribuito dal Parroco della parrocchia agli infirmi della Comunità di Arola e Pianezza. |
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Conclusione ... |
Il settecento e il ottocento sono dei periodi durante i quali la pietà degli uomini è fortemente affermata e trasparisce negli atti di decesso ed i testamenti
dove le formule pie e le domande di messe sono omnipresenti. Così, gli Arolesi e tutte le popolazioni della regione a quest'epoca sono molto preoccupati per la salvezza delle loro anime, sono numerosi per mettere i mezzi per assicurare la loro salvezza ma si constata una gerarchizzazione sociale negli atteggiamenti ed i mezzi messi in opera, coloro che possiedono il più (nobili, religiosi, dignitari) sono quelli che hanno più esigenze sul futuro del loro corpo e i loro funerali. Più si scende nella piramide sociale, meno ci sono domande ! Gli uomini non sarebbero uguali di fronte alla morte? La salvezza dell'anima dipenderebbe dei mezzi finanziari di ciascuno? |
(1) Utilizzata dal Medioevo , l'indizione è un periodo di 15 anni che serve a datare gli atti ecclesiastici, per estensione i documenti giuridici. (2) Decreto sull'invocazione, la venerazione e le reliquie dei santi, e sulle immagini sacre |
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